Concetti di base nel dressage – Le andature/6

di Enzo Truppa

Lo scopo principale del dressage e i principi, di base e non, che lo ispirano e regolamentano sono esposti in dettaglio nel Regolamento Nazionale per i Concorsi di Dressage.

Il contenuto può essere riassunto come segue:

il dressage ha come scopo la sottomissione consenziente del cavallo nello sviluppo armonioso del suo organismo e dei suoi mezzi. L’obbiettivo è rendere il cavallo nello stesso tempo calmo, leggero, sciolto e flessibile, fiducioso, attento, perspicace e permeabile, realizzando un’intesa perfetta con il suo cavaliere”.

Queste qualità si manifestano con la franchezza e la regolarità delle andature, l’impegno dei posteriori che promana dall’impulso e permette la rilevazione del treno anteriore con il progredire della riunione, nonché l’armonia, la leggerezza e la facilità dei movimenti e la sottomissione nella decontrazione.

Nel regolamento FEI è stato opportunamente aggiunto il concetto di “HAPPY ATHLETE” intendendo così un cavallo in armonia con il suo cavaliere, in assenza di tensioni negative.

Il cavallo, fiducioso e attento, acconsente generosamente alle richieste del suo cavaliere; è diritto in tutti i movimenti, sia per linee diritte sia nei circoli (in tal caso l’incurvazione segue la linea del circolo). In ogni momento le sue anche devono essere attive e muoversi alla minima richiesta. Il cavallo obbedisce generosamente con calma e precisione e con un buon equilibrio fisico e morale. Deve inoltre essere “in mano”: la sua incollatura è più o meno rilevata e arrotondata secondo il grado di addestramento e l’estensione dell’andatura, la sua sottomissione si manifesta con un contatto leggero e morbido con la mano, la testa resta fissa, le orecchie alla stessa altezza, la fronte avanti alla verticale, la nuca resta il punto più alto dell’incollatura.

Dall’esposizione dei principi esposti nel Regolamento sopra richiamato si rileva che uno degli aspetti fondamentali (forse quello “primario”) è la regolarità delle andature e cioè passo, trotto e galoppo sino al punto che qualsiasi deterioramento di una di esse comporta la compromissione di uno degli obiettivi primari del dressage che, lo ricordiamo, è quello di migliorare o almeno conservare le andature naturali del cavallo.

Esaminiamo quindi in dettaglio le caratteristiche delle tre andature.

Le andature

Il passo

  1. Il passo è un’andatura “marciata” in cui gli arti del cavallo marcano 4  tempi uguali.
  2. Quando le 4 battute non sono uguali e regolari si dice che il passo perde la sequenza per mostrare, talvolta, il più grave difetto di questa andatura e cioè la laterizzazione del movimento.
  3. È al passo che si evidenziano meglio le imperfezioni dell’addestramento.
  4. Si distinguono: il passo riunito, medio, allungato e libero.

Il passo riunito: il cavallo si rileva, la sua incollatura si alza e si arrotonda, la testa si avvicina alla verticale. Le anche sono impegnate e attive; le orme dei posteriori non dovrebbero, di massima, sopravanzare quelle degli anteriori.

l passo medio: è franco, regolare e ampio. Il cavallo cammina energicamente, ma con calma e coprendo col posteriore l’orma dell’anteriore.

l passo allungato: il cavallo copre più terreno possibile senza modificare il ritmo, sopravanzando nettamente. Senza perdere il contatto, il cavaliere induce il cavallo a distendere l’incollatura.

l passo libero: è un’andatura di riposo in cui si lascia al cavallo la libertà di abbassare la testa e di distendere l’incollatura.

Il trotto
  1. Il trotto è un’andatura saltata a due tempi simmetrici che comportano ognuno un periodo di sospensione. Il cavallo avanza per bipedi diagonali contrapposti posando simultaneamente un anteriore e il posteriore del lato opposto.
  2. La qualità di un trotto si apprezza dall’impressione d’insieme derivante dall’elasticità del movimento, dalla morbidezza della schiena, dall’attività dei posteriori e, prima di tutto, dalla regolarità.
  3. Si distinguono: trotto di lavoro, riunito, medio, allungato. Il cavallo conserva lo stesso ritmo passando da un trotto all’altro.

Trotto di lavoro: il cavallo che non è ancora riunito, si muove con falcate sicure e simmetriche e una flessione poco pronunciata delle articolazioni.

Trotto riunito: l’andatura rallenta e diventa più espressiva, le falcate sono più rilevate con una flessione più pronunciata delle articolazioni, mentre l’incollatura si alza e si arrotonda.

Trotto medio: è l’andatura intermedia fra il trotto di lavoro e quello allungato sia per ciò che concerne l’ampiezza delle falcate sia l’attitudine generale. L’impulso e il ritmo sono mantenuti come negli altri tipi di trotto.

Il trotto allungato: il cavallo si proietta in avanti con falcate il più ampie possibili. Modifica la sua attitudine, ma restando sempre in equilibrio; l’incollatura si distende leggermente senza appoggiarsi sulla mano. Gli zoccoli anteriori devono posarsi davanti alla loro proiezione sul terreno.

Il galoppo
  1. Il galoppo è un’andatura a tre tempi disuguali che comporta una successione regolare delle posate e delle levate nell’ordine seguente: un posteriore, bipede diagonale, quindi l’anteriore seguito da un tempo di sospensione dei quattro arti prima dell’inizio della falcata successiva.
  2. Il galoppo è disunito quando l’ordine diventa: un posteriore, un bipede laterale, un anteriore. Se il bipede diagonale è dissociato, il cavallo galoppa a quattro tempi.
  3. Il galoppo è rotto quando il tempo di sospensione sparisce.
  4. Si distinguono: galoppo di lavoro, riunito, medio, allungato.

Galoppo di lavoro: a questa andatura, il cavallo non ancora riunito si presenta in equilibrio e sottomesso, con le anche attive e si porta in avanti con falcate ampie e leggere.

Galoppo riunito: è caratterizzato dall’impegno dei posteriori, dalla flessibilità e abbassamento delle anche e dalla leggerezza dell’avantreno. L’incollatura è alta e arrotondata con falcate più corte e pronunciate rispetto agli altri tipi di galoppo.

Galoppo medio: si caratterizza tra il galoppo di lavoro e quello allungato sia per l’estensione delle falcate sia per l’attitudine generale. Sono mantenuti sia l’impulso che il ritmo.

Galoppo allungato: il cavallo copre il massimo terreno, rimanendo in equilibrio e mantenendo lo stesso ritmo. L’incollatura si distende con la punta del naso più o meno in avanti.

6) Contro galoppo ovvero “galoppo rovescio”: il cavallo galoppa sul piede destro a mano sinistra e      viceversa. Piega leggermente la nuca verso l’esterno, ovvero l’interno del senso del galoppo.

Le transizioni

Sono di due tipi: 1) da un’andatura all’altra; 2) nell’ambito di una stessa andatura.

Da un’andatura all’altra: dovranno risultare sempre sicure e non esitanti o effettuate bruscamente. Il ritmo dell’andatura precedente è mantenuto fino al cambiamento di andatura.

Nella stessa andatura: la loro progressività è in funzione del livello della ripresa eseguita.

In ogni caso calma, sottomissione e sequenze dell’andatura devono essere mantenuti.

Piaffe e Passage

Pur avendo dedicato un intero capitolo alla trattazione di piaffe e passage così come al lavoro specifico al galoppo (cambi, piroette etc.), si è ritenuto utile introdurre preliminarmente la trattazione dei principi fondamentali di queste figure in questo capitolo per dare una visione d’insieme dei concetti di base del dressage.

Il Piaffe

È un movimento diagonale estremamente riunito, rilevato, cadenzato e che dà l’impressione di essere eseguito sul posto. È caratterizzato dall’abbassamento delle anche, dall’elevazione degli arti e dal tempo di sospensione. Guadagna valore con la flessibilità generale, con l’elasticità e la vivacità dei gesti.

Lo zoccolo dell’anteriore in levata dovrebbe sollevarsi all’altezza della metà dello stinco dell’anteriore all’appoggio; lo zoccolo del posteriore in levata dovrebbe alzarsi al di sopra del nodello del posteriore all’appoggio.

L’incollatura deve alzarsi e arrotondarsi, mentre la testa rimane pressoché verticale. La “messa in mano” resta leggera, la nuca morbida, il cavallo mantiene un contatto morbido.

Il piaffe avanzando: è un esercizio preparatorio al piaffe, al passage e alla transizione da un movimento all’altro. Le sue caratteristiche sono le stesse del piaffe, ma il cavallo può avanzare leggermente mentre l’abbassamento delle anche è meno pronunciato, l’incollatura meno rilevata. La nuca rimane comunque il punto più alto.

Il Passage

Il Passage è un trotto molto riunito, rilevato e cadenzato (cadenza dressagistica).

Possiede le caratteristiche generali del piaffe, ma si distingue da questo per la proiezione della massa nel movimento in avanti, per l’aumento dell’ampiezza dei movimenti e l’elevazione degli arti.

Lo zoccolo dell’anteriore in levata dovrebbe sollevarsi all’altezza della metà dello stinco dell’anteriore in appoggio, lo zoccolo del posteriore in levata dovrebbe alzarsi leggermente al di sopra del nodello del posteriore in appoggio.

L’incollatura deve rilevarsi, elegantemente arrotondata, mentre la nuca rimane il punto più alto e la testa si avvicina alla verticale. La “messa in mano” rimane leggera.

Le transizioni Piaffe-Passage e Passage-Piaffe devono essere eseguite morbidamente senza movimenti bruschi né esitazioni o contrasti e senza alterazioni della messa in mano e del ritmo.

I movimenti

La precisione testimonia la docilità e la cooperazione consenziente del cavallo. I movimenti devono essere eseguiti o terminati in punti fissi, nel momento in cui il busto del cavaliere vi arriva, fatta eccezione per i cambiamenti di mano.

L’alt: il cavallo è diritto, in appiombo, attento, immobile, l’incollatura rilevata, la testa leggermente davanti la verticale. E’ pronto a mettersi in movimento alla minima richiesta del cavaliere.

Passi indietro: movimento retrogrado in cui il cavallo, rimanendo dritto, alza e posa gli arti simultaneamente per bipedi diagonali.

Cambiamento di piede (in aria): È un cambiamento di piede eseguito in stretta relazione con il tempo di sospensione che segue ogni falcata di galoppo. I cambiamenti di piede possono succedersi regolarmente in serie di 4, 3, 2 falcate normali (si dice ogni 4, 3, 2 tempi) oppure ogni falcata (tempi-tempi o cambi a 1 tempo).

Anche nei cambiamenti in serie il cavallo deve restare leggero, calmo e diritto, mantenendo l’impulso mentre le falcate restano uguali senza che ne sia modificata l’ampiezza. Il ritmo e l’equilibrio non devono cambiare durante tutto il movimento. Per facilitare i cambiamenti di piede successivi e per evitare di accorciare le falcate durante la serie, si accetterà una riunione un po’ meno pronunciata. La qualità dipende dal fatto che il cavallo sia diritto, dall’impulso, dal sincronismo, dalla elasticità del movimento, dalla libertà del gesto delle spalle, dalla “messa in mano” inalterata e dalla simmetria dei galoppi.

Lavoro in circolo

Circoli e volte: il cavallo deve incurvarsi dalla testa alla coda secondo il tracciato. Il circolo più piccolo che può descrivere è di sei metri di diametro e in tal caso si chiama volta.

Passaggio negli angoli: alle andature riunite, il cavallo deve passare negli angoli descrivendo un quarto di cerchio del raggio di tre metri circa. Alle andature di lavoro, medie o allungate, il raggio del cerchio deve aumentare.

Serpentina

È una successione di curve di senso contrario: le “boucles” uguali sono in genere tangenti nel mezzo della pista. Il loro tracciato e numero sono in funzione del livello della ripresa. Cominciare o finire una serpentina entrando nell’angolo è un errore.

Errori che si verificano comunemente durante l’esecuzione di un grafico

PASSO

  • – Mancanza di attività del posteriore
  • – Trottigna, affretta
  • – Irregolarità
  • – Sequenza delle battute non corretta (grave anomalia)
  • – Andatura “laterale” (grave anomalia)
  • – Riunione insufficiente
  • – Contatto dell’imboccatura irregolare
  • – Insufficiente estensione delle falcate (passo medio e allungato)
  • – L’incollatura del cavallo non si distende per seguire la mano del cavaliere.

TROTTO

– Irregolarità (grave anomalia)

Al trotto riunito e di lavoro:

  • – Trotto passagé
  • – Impulso insufficiente

Al trotto medio allungato:

  • – Cavallo rigido, senza variazione di atteggiamento dell’incollatura
  • – Azione irregolare degli anteriori, gesto che parte dal ginocchio e non dalle spalle (azione “a scatti”)
  • – Trotto disunito o rotto (galoppa con gli anteriori e trotta con i posteriori o viceversa)
  • – Perdita di equilibrio (sulle spalle)

GALOPPO

  • – Galoppo traversato
  • – Galoppo a quattro tempi (conseguenza di mancanza di impulso) (grave anomalia)
  • Galoppo disunito (grave anomalia)

TRANSIZIONI

  • – Qualsiasi esitazione, azione brusca, perdita di equilibrio o di ritmo, alterazione della messa in mano, in rapporto al livello del grafico.

ALT

  • – Mancanza di immobilità
  • – Tendenza a indietreggiare (grave anomalia)
  • – Spostamento delle anche

PASSI INDIETRO

  • – Dissociazione del bipede diagonale
  • – Precipita
  • – Trascina i piedi
  • – Si traversa
  • – Sulle spalle, si chiude
  • – Apre i posteriori
  • – Resiste

LA POSIZIONE E GLI AIUTI DEL CAVALIERE (L’ASSETTO)

Il mio Maestro e mentore George Theodorescu diceva che se l’esecuzione di una ripresa risultava buona allora anche l’assetto doveva essere tale.

A tale già chiara esposizione vorrei aggiungere alcune considerazioni:

– non ho ritenuto opportuno, così come altri autori, di fornire fotografie che esaltano il “corretto assetto” perché ciò può essere fonte di equivoci e ingenerare la convinzione che, in definitiva, si tratta di esaminare una situazione “statica” mentre in realtà è la fase “dinamica” dell’assetto quella più importante da considerare;

– un cavaliere perfettamente seduto in sella o una amazzone molto elegante non necessariamente ottengono ottimi voti solo per questo;

Infatti ciò che più importa è il “metodo di comunicazione” con il proprio cavallo.

Al buon giudice importa relativamente meno l’eleganza del binomio se il cavallo non si muove correttamente;

– la base di valutazione del giudice, per ogni esercizio, risiede principalmente nel riconoscimento dei requisiti di base spiegati nel capitolo “Elementi essenziali nell’addestramento di un cavallo e nel giudizio di una ripresa di dressage” e non esclusivamente nella precisione nella esecuzione delle figure. La precisione consente sicuramente di migliorare il proprio punteggio ulteriormente, ma è di tutta evidenza che un cavallo che si muove superbamente con un atteggiamento corretto sarà sempre avvantaggiato su un cavallo non ben addestrato anche se quest’ultimo risulti assolutamente preciso nella esecuzione della ripresa.

Esistono dei concetti base nel dressage ben espressi nella lingua tedesca e la cui traduzione non è agevole o comporta equivoci nella esatta comprensione del reale significato del termine.
Questi sono:
– (Kadenz) (Cadenza)
– (Durchlassigkeit) (in questo libro si è tradotto con “cavallo negli aiuti”)
– Schwung (impulso dressagistico)
Nell’intento di preservare la scorrevolezza del testo e evitare infeconde  dispute su “complicazioni linguistiche”, si è preferito chiarire in questo capitolo l’esatto significato di questi tre concetti base e le loro implicazioni nel contesto dell’addestramento del cavallo da dressage e del relativo giudizio.
Perciò, ogni volta che nel testo ci si imbatterà in uno dei tre termini occorrerà far riferimento ai concetti qui di seguito espressi.

CADENZA (DRESSAGISTICA)

La cadenza è l’espressione della particolare armonia che un cavallo mostra quando si muove con regolarità, impulso ed equilibrio ben marcati. Il ritmo che un cavallo mantiene in tutte le sue andature è parte integrale della cadenza. La cadenza deve essere mantenuta in tutti i differenti esercizi e nelle variazioni di ciascuna andatura.

Il concetto di cadenza (dressagistica) è una delle principali fonti di equivoci nel dressage, probabilmente per il fatto che  il termine “cadenza” è spesso usato nella terminologia del mondo equestre italiano in contesti diversi (salto – ostacoli – completo) da quello dressagistico ove “cadenza” è la traduzione di “KADENZ” in tedesco ovvero “CADENCE” in inglese.

Pertanto gli “ingredienti” della cadenza dressagistica sono tre e cioè regolarità, impulso ed equilibrio, che prelude al concetto di riunione, la quale a sua volta, implica abbassamento delle anche e grande leggerezza del treno anteriore.

Per essere più chiari, un cavallo giovane le cui andature (trotto e galoppo nel caso in questione) sono caratterizzate da assoluta regolarità e grande impulso, difficilmente mostrerà una “cadenza dressagistica” che si potrà intravedere solo quando le suddette qualità saranno compiute, attraverso un adeguato addestramento, con l’abbassamento delle anche e conseguente alleggerimento del treno anteriore quale effetto primario di una corretta riunione.

Il Generale Albrecht dà una descrizione esemplare del concetto di cadenza dressagistica: “il trotto o il galoppo mostreranno cadenza solo se il cavallo è in perfetto equilibrio; il periodo di sospensione piuttosto prolungato che dà all’osservatore l’impressione di grande proiezione verso l’alto dipende dalla stabilità dell’equilibrio che in dressage si perfeziona con la riunione, caratterizzata da abbassamento delle anche del cavallo”.

CAVALLO NEGLI AIUTI (DURCHLASSIKEIT)

Dei tre concetti di base qui discussi questo è sicuramente quello che offre più il fianco a distorsioni di traduzione e quindi di corretta comprensione. Nel passato veniva spesso usato il termine “sottomissione” che, a mio modo di vedere, metteva troppa enfasi al fattore “completa obbedienza”, tralasciando invece la parte più significativa del concetto e cioè il modo di muoversi del cavallo.

In effetti una traduzione letterale dal tedesco fa meglio comprendere il significato insito nel termine e cioè “uno stato di lasciar passare” che comprende gli aiuti del cavaliere, l’energia, la fluidità del movimento  e, allorché adeguatamente sviluppato, l’impulso dressagistico (schwung).

Per ciò che concerne gli aiuti, occorre chiarire che nel concetto in questione è implicito che il “cavallo negli aiuti” lasci che gli aiuti propulsivi passino attraverso il treno posteriore indietro nelle mani del cavaliere. Inoltre deve esserci una pronta risposta alle richieste di spostamento laterale ovvero agli aiuti di “peso” (assetto). E’ ovvio che una reazione pronta e volenterosa a tali richieste possa solo provenire da un cavallo decontratto, (v. apposito capitolo) senza tensioni o resistenze fisiche e morali e che mostra di cooperare con il cavaliere (“HAPPY ATHLETE”) che, a sua volta, dovrà mostrarsi sensibile e diligente.

IMPULSO DRESSAGISTICO (SCHWUNG)

Per meglio chiarire la portata di questo termine occorrerà ricordare che un cavallo da corsa sicuramente mostrerà grande impulso, ma che questo è cosa ben diversa dal concetto qui trattato. Si dice, a volte, che alcune persone sembrano avere delle “molle sotto i piedi”; ebbene le stesse implicazioni fisiche e mentali sono alla base del significato di “schwung”. Più specificatamente questo termine descrive un contenimento (impulso nella sottomissione  come suole essere definito) e un ridirezionamento di energia che permette il movimento in avanti derivante dal corpo del cavallo nella sua interezza e che si estrinseca, visivamente, nel distaccarsi dal terreno contro le regole della forza di gravità per poche frazioni di secondo a ogni tempo di trotto o falcata di galoppo. Un cavallo il cui addestramento procede correttamente mostrerà di guadagnare sempre più impulso (dressagistico) quale frutto di un crescente e pronunciato impegno dei suoi posteriori e di una schiena che “oscilla”.


Capitolo 1: DRESSAGE NELLA STORIA clicca qui

Capitolo 2: FONTI DELLE METODOLOGIE DI ADDESTRAMENTO clicca qui

Capitolo 3: PROFILO DEL GIUDICE DI DRESSAGE clicca qui

Capitolo 4: PROFILO DEL CAVALIERE clicca qui

Capitolo 5: PROFILO DEL CAVALLO clicca qui

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