Dujardin: solo dall’otto in su

di Redazione

Capita, quando si guardano i mostri sacri di uno sport, di interrogarsi. Ci si domanda: “ma dal vivo saranno così eccezionali come sembrano quando li vediamo montare in gara”?

Ebbene, nel caso di Charlotte Dujardin la risposta pare essere sì. La prova di ciò ci arriva direttamente dallo stage che ha tenuto solo la settimana scorsa al Centro Ippico del Monferrato – a casa Truppa per capirci – dove ha lavorato con un ristrettissimo numero di cavalieri che montano soggetti allevati da Fonteabeti.

Fortemente voluto dai Truppa – padre e figlia – lo stage ha raccolto immediatamente il favore di Riccardo Volpi che ha offerto la possibilità ai propri cavalieri di confrontarsi con una indiscussa protagonista dei rettangoli mondiali.

Abbiamo chiesto a un osservatore d’eccezione (tra l’altro uno dei pochissimi ammessi a bordocampo durante le sessioni di lavoro) di fornirci una propria valutazione tecnica sui contenuti dello stage e, parola di Enzo Truppa, si è trattato davvero di masterclasses di altissimo livello.

«Lo stage è stato davvero un successo. Il primo commento tecnico che mi viene da fare è che ho capito che a Charlotte Dujardin non piacciono affatto i 7. Nel senso che un’esecuzione di figura anche accettabile dal punto di vista di un giudice, per lei va perfezionata fino a raggiungere voti dall’otto in su. Proprio per questo, ha così fatto ripetere alcuni esercizi ai vari cavalieri fino al punto di perfezione desiderato o intravvisto ‘nelle corde’ del binomio. Sempre approfondendo il dettaglio strettamente tecnico, Charlotte ha insistito che i cambi di galoppo avvenissero sempre sul lato lungo del maneggio, sulla pista, in modo che i cavalli – tenendo la pista – fossero costretti a cambiare stando dritti. Anche questo esercizio è stato ripetuto più volte… Altro focus è stato quello rivolto a tenere i cavalli ben dritti sulla linea di centro invitando il cavaliere a verificare lo specchio di fronte. Si è trattato di una preparazione fondamentale per una corretta esecuzione delle piroutte. Proseguendo negli esercizi, appena il cavallo dal passage entrava in piaffé e usciva di nuovo in passage, dopo pochi tempi Charlotte chiedeva di ritornare al piaffé affinchè si conservasse la riunione, senza che il cavallo si potesse quindi allungare troppo. La riunione è stato uno dei cardini di tutto il lavoro. Charlotte ha insistito molto sulla possibilità di insegnare al cavallo a riunirsi. Un’altra figura che ho trovato interessante è stata quella in cui ha chiesto di eseguire uno zig zag dalla pista al centro per tornare poi sulla pista in cessione della gamba e non in appoggiata. Devo dire che in sella è stata assolutamente magistrale. Con un assetto formidabile e aiuti veramente efficaci».

Tanta tecnica, tanto altro…

Lo stage con Charlotte Dujardin, oltre all’indiscutibile valore tecnico, è stato anche un momento di incontro conviviale e di rapporto umano che hanno lasciato un segno sicuramente positivo. Perfino una semplice cena a Milano si è trasformata in una occasione di promozione per la disciplina quando una giovane praticante seduta al tavolo accanto a quello dei Truppa, con Charlotte e il marito, ha riconosciuto dapprima l’atleta azzurra e quindi la sua blasonatissima ospite. «Ma non ci credo!!! Da svenire!!!» ha esclamato, suscitando l’ilarità di tutti i commensali.

Anche Valentina Truppa ha voluto dare a Dressage.it un suo commento sullo stage, aggiungendo una quota molto umana che contraddistingue il suo carattere.

«Credo che sia stato uno dei migliori stage degli ultimi 25 anni, ovvero ai quali abbia mai partecipato nella mia carriera nonostante, grazie a papà, abbia sempre avuto la possibilità di lavorare anche con molti tecnici e cavalieri stranieri e confrontarmi con tante realtà diverse. Del resto vale la regola che non si finisce mai di imparare… Detto ciò, il vantaggio di rapportarsi con una persona che ha la tua stessa età (lei è un anno più grande di me) ti porta ad avere una comunanza a più livelli che evidentemente mette a proprio agio. Ho sentito molti punti in comune con Charlotte. Anche lei addestra cavalli giovani come facciamo noi. È stata scoperta e cresciuta da un cavaliere come Carl Hester, quindi è un po’ anche lei figlia d’arte (se non biologica di sicuro dal punto di vista equestre)… Insomma, ho avuto la sensazione di rapportarmi con una persona che vive una vita molto simile alla mia. Una vita parallela in Inghilterra con tutto ciò che questa differenza geografica comporta a suo vantaggio a livello equestre. Probabilmente io ho avuto più successo a livello Young Rider, lei ha i risultati che tutti conosciamo da senior… Però, quando è venuta a casa e ha visto i miei trofei si è complimentata e di sicuro è una cosa che fa molto piacere. Non so se mi spiego… Ricevere i complimenti da una come Charlotte Dujardin! E questa è la cifra umana che ho ricevuto dallo stage. Volendo passare all’aspetto tecnico, nonostante io abbia un ottimo tecnico – mio papà – e abbia lavorato con molti altri tecnici come spiegavo, tre o quattro cose ho avuto modo di coglierle e sto già cercando di lavorarci sopra. Il fatto che lei sia un’agonista in attività la rende più prossima alle mie esigenze rispetto a quello che può percepire un tecnico che non monta più in gara. Interagire con qualcuno che come te va anche in gara è diverso. Con tutto quello che sta dietro alla preparazione a casa, solo chi va in gara sa che al momento di entrare in rettangolo le cose devono riuscire punto e basta… E conosce le incognite… Quindi c’è una comunanza di un punto di vista molto utile con il quale è possibile confrontarsi. Sì, confermo. Lo stage mi è piaciuto molto e spero che l’esperienza si possa ripetere compatibilmente con gli impegni di tutti. E poi, tornando sul piano umano, mi è sembrata una persona molto alla mano. Alla sera a tavola abbiamo chiacchierato anche di cose extra-cavalli. Di calcio, della nuova serie su Netflix di Beckham e di tante altre cose che con un tecnico più ‘grande’ forse non sarebbero stati argomenti comuni. Davvero, spero molto vivamente di ripetere…».

Allo stage hanno preso parte Valentina Truppa con Smile di Fonteabeti e Zeus, Nelson Aleluia con Ecuador di Fonteabeti e Fortuna di Fonteabeti , Giulia Parmegiani con Hellen di Fonteabeti , Maria Vittoria Duranti con Bionika di Fonteabeti, Asjia Goetzke con Grace, Leandro Freire con Golia di Fonteabeti e Grandioso di Fonteabeti.

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