Le interviste di Dressage.it: Susanne Baarup

di Redazione

Susanne Baarup ha i cavalli nel cuore fin da ragazza. Coordinatrice alla Dansk Ride Forbund, la federazione danese, Susanne vive a nord di Copenhagen.

Dressage.it l’ha intervistata per voi.

Quando ha incontrato il mondo del cavallo e dove e quando il dressage?

«Ho cominciato a montare a cavallo in una scuola di equitazione quando ero una teenager e ho montato in quella scuola per molti anni, fino a quando ho potuto montare un cavallo tutto mio. Ho partecipato a gare nelle discipline del salto ostacoli, completo e quindi dressage fino a livello Grand Prix in gare nazionali. Negli anni il dressage è poi diventata la mia disciplina favorita».

Quando è diventata giudice di dressage?

«Ho cominciato come giudice nazionale tanti anni fa. La mia carriera internazionale è iniziata nel 1995 e sono stata nominata giudice a 5 stelle nel 2013».

Come si è sviluppata la sua carriera?

«Sono stata fortunata a poter contare su personaggi fantastici che hanno contribuito a migliorarmi come giudice. Tra i tanti ricordo Eric Lette, Hanna Valentin, Mariette Whitages, Birte Willer Hansen, Ghislain Fouarge e Stephen Clarke. Ho avuto piacere durante tutto il viaggio tra i vari livelli di guidice che ho sperimentato. Ho giudicato tanti campionati, juniores, pony, young riders, seniores e tante gare di Coppa del Mondo, i Giochi Olimpici di Rio e prossimamente sarò Presidente di giuria ai Campionati mondiali che si terranno in agosto in Danimarca».

Secondo lei, quale dovrebbe essere la relazione fra giudici e gli altri addetti ai lavori (cavalieri, trainers, sponsors…)?

«Noi giudici dovremmo considerarci parte di una squadra, nutrendo rispetto tra di noi, ed essere in grado di poter discutere le nostre opinioni e i risultati. Dovremmo essere ‘umili’ nell’espletare il nostro ruolo di giudici e soprattutto rammentare di giudicare correttamente i principi base del montare a cavallo».

Ha preoccupazioni, e se ne ha quali, quando sta per giudicare una ripresa?

«No, sono concentrata a fornire il meglio della mia esperienza che si basa sul fatto di aver giudicato tanti fantastici cavalli e cavalieri in tutti questi anni».

I suoi hobby?

«Ancora montare a cavallo! E yoga».

Qualche suggerimento per la Fei riguardo ai giudici?

«La Fei dovrebbe continuare nel suo impegno istituzionale nella formazione dei giudici. Una buona idea sarebbe se il Jsp (Judges Supervisory Panel) potesse essere presente a più concorsi e non solo ai Campionati, per poter meglio valutare sul campo l’operato dei giudici».

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