Trattamento e gestione delle parassitosi intestinali

di Redazione

Per garantire il benessere del cavallo e lo stato di buona salute bisogna contenere la contaminazione da parassiti intestinali attraverso adeguate strategie di profilassi bloccando il loro ciclo vitale e intervenendo con trattamenti farmacologici. Una buona profilassi si deve sempre basare su un adeguato management del cavallo, che dipende dall’età, dal tipo do scuderizzazione, se viene tenuto al pascolo e in compagnia di altri cavalli oltre che dalla stagionalità e dal tipo di strutture. L’igiene dei locali è fondamentale, come la regolare asportazione delle feci (soprattutto nei paddocks), la rotazione delle superfici di pascolo. Oltre a questo bisogna intervenire con un adeguato e mirato trattamento farmacologico con antielmintici che non può prescindere dalla diagnosi di certezza previo esame delle feci in modo da conoscere il tipo o i tipi di parassiti presenti. I parassiti si adattano molto bene agli organismi che li ospitano e soprattutto sono riusciti a sviluppare in questi anni una marcata resistenza nei confronti dei vermifughi e gli studi più recenti consigliano un approccio più mirato ed “individuale” piuttosto che una pratica empirica da fare routinariamente somministrando alla cieca dei prodotti vermifughi o ruotando a libero arbitrio il tipo di molecola da utilizzare di volta in volta.

Infatti, è d’uso comune in Italia trattare tutti gli animali presenti in una proprietà senza effettuare prima l’esame copromicroscopico. L’utilizzo irrazionale degli antielmintici (e.g. errata rotazione delle molecole antiparassitarie), le non corrette pratiche di somministrazione di antiparassitari (e.g. errata posologia, errata somministrazione, uso degli extra-label) e l’abuso dei trattamenti hanno contribuito in questi ultimi anni allo sviluppo del fenomeno della farmaco resistenza sia in Europa sia nel resto del mondo .

Proprio per non incorrere in problemi dovuti alla resistenza e alla persistenza, anche dopo il trattamento, si consiglia quindi di effettuare l’esame coprologico in modo da identificare il tipo di parassita presente ed effettuare successivamente il prodotto più indicato in modo da non dare luogo a ricontaminazioni.

Diverse specie di vermi parassiti vivono nell’intestino dei cavalli. Un piccolo numero di vermi può essere tollerato, non causando alcun effetto sulla salute del cavallo. Grandi quantità di vermi possono causare una serie di problemi quali malessere, diarrea, colica e morte, a volte non si hanno sintomi visibili ma solo scarsa performance. La gestione dell’ambiente e la somministrazione di farmaci, aiutano il sistema immunitario del cavallo a mantenere sotto controllo la popolazione intestinale di vermi. La risposta immunitaria ai vermi è migliore in alcuni cavalli rispetto ad altri, e varia anche in rapporto alla suscettibilità alle infestazioni da vermi di alcuni rispetto ad altri.

Che tipi di vermi esistono e che problemi causano

1. Piccoli vermi tondi (Ciatostomi): quando il cavallo è al pascolo ingerisce le larve di questi piccoli vermi, che si possono trovare sui fili d’erba nei prati contaminati. Le larve colonizzano la superficie del grosso intestino, dove si sviluppano nelle forme adulte che depongono uova. Queste vengono espulse con le feci del cavallo nel pascolo e si sviluppano in larve per completare il loro ciclo vitale. Le larve assunte in autunno possono andare in ibernazione all’interno della parete intestinale. Le larve incistate possono sopravvivere in questo stato per un considerevole periodo di tempo, per svilupparsi in vermi adulti quando le condizioni diventano favorevoli, tipicamente in primavera. La fuoriuscita di un gran numero di larve dalla parete intestinale, può causare una grave diarrea. Altri sintomi della ciatostomiasi comprendono perdita di peso, letargia e leggere coliche intermittenti.

2. Grandi vermi tondi o Strongili (Strongylus vulgaris, S. Edentatus, S. Equinus): allo stesso modo, le larve vengono assunte e ingerite dal cavallo che si nutre in un pascolo contaminato. Il ciclo vitale di questi vermi comporta una migrazione delle larve attraverso i vasi sanguigni di intestino e fegato, dove causano infiammazione ed ostruzione vascolare, con conseguente danno agli organi colpiti. I sintomi dell’infestazione comprendono colica, malessere e diarrea.

3. Ascaridi (Parascaris equorum): questi vermi colpiscono tipicamente i cavalli più giovani, particolarmente i puledri, in quanto una buona risposta immunitaria si sviluppa solo con l’età. Le uova vengono ingerite durante il pascolo, si sviluppano in larve che migrano in altri organi, come il fegato ed i polmoni, prima di ritornare nel piccolo intestino e svilupparsi in forme adulte, potendo così completare il loro ciclo vitale deponendo le uova. Una massiva infestazione può causare un ritardo nella crescita, malessere, diarrea e colica dovuta ad ostruzione intestinale.

4. Strongyloides westeri: questo parassita colpisce generalmente il piccolo intestino di giovani puledri e si trasmette dalla fattrice al redo attraverso le larve presenti nel latte. Tipicamente, man mano che il puledro cresce, si sviluppa una forte risposta immunitaria che tiene sotto controllo l’infestazione, ma nel caso siano state ingerite grosse quantità di larve ed i puledri siano in sovraffollamento o immunodepressi, può verificarsi una diarrea acuta.

5. Vermi piatti (Anoplocephala perfoliata): questi vivono solitamente alla giunzione tra piccolo intestino e cieco. Un acaro, presente nel pascolo, funge da ospite intermedio per la trasmissione dei vermi piatti, permettendo loro di completare il ciclo vitale. Recentemente, è stato evidenziato come i vermi piatti siano un’importante causa di colica spasmodica nei cavalli. Inoltre, possono causare lesioni  che causano  gravi sindromi coliche che possono richiedere un intervento chirurgico urgente. Altri sintomi sono perdita di peso e diarrea.

6. Gasterophilus spp.: si tratta di larve di mosca. Le larve si sviluppano nello stomaco del cavallo e vengono espulse con le feci. Una volta adulte, le mosche depongono le uova sul mantello dei cavalli, solitamente sulle gambe. Le uova vengono poi ingerite dal cavallo quando si lecca le gambe. Le larve causano una leggera ulcerazione della parete dello stomaco e nonostante siano stati riportati casi di rottura dello stomaco, raramente sono ritenute causa di problemi.

7. Vermi polmonari (Dictyocaulus arnfieldi): le larve di questo parassita possono essere trovate nei polmoni di cavalli che vivono con asini e possono causare una bronchite parassitaria e broncopolmonite.

N.B. Molte larve infestanti sono presenti anche nel fieno all’interno di ospiti intermedi ( acari, ecc) e le migrazioni delle larve negli organi interni durante il ciclo vitale possono provocare danni  irreversibili che contribuiscono all’insorgere di patologie anche gravi.

Come vengono diagnosticate le infestazioni da vermi?

I sintomi tipici (malessere, perdita di peso, coliche ricorrenti, diarrea), ma anche sintomi molto blandi come ridotta performance o “brutto” aspetto generale ,  e situazioni di sovraffollamento, pascolo inadeguato e contaminato,  uso inadeguato di vermifughi,  spesso suggeriscono la probabile presenza di parassiti intestinali.  Test di laboratorio rappresentano i definitivi metodi di diagnosi.

Come posso assicurarmi che i miei cavalli non soffrano per infestazioni parassitarie?

Sia che possediate un solo cavallo o un intero allevamento, dovreste sviluppare un programma di controllo delle verminosi con l’aiuto del vostro veterinario. Questo può essere basato su diversi fattori comprendenti la localizzazione geografica, il tipo e l’età dei cavalli che possedete, la densità dei soggetti e la frequenza con cui i cavalli entrano ed escono dalla vostra struttura. Un controllo efficace dei parassiti dipende sia dalla gestione delle scuderie e degli spazi esterni, per minimizzare la contaminazione di uova e larve, sia dall’uso di farmaci vermifughi per eliminare i parassiti dall’intestino del cavallo. Nessuno dei due elementi può essere sufficiente singolarmente.

Come posso gestire al meglio pascolo e paddock che ho a disposizione?

I cavalli si reinfestano ingerendo le uova o le larve dei parassiti mangiando in spazi   contaminati. Il pascolo non deve essere sovraffollato, così che i cavalli possono evitare di mangiare erba contaminata. Le feci devono essere regolarmente e frequentemente rimosse dal pascolo per minimizzare la contaminazione.  

Come posso usare al meglio i vermifughi?

Gli antielmintici sono farmaci che vengono somministrati al cavallo per bocca, al fine di uccidere i parassiti intestinali. Quando sono usati correttamente e in modo regolare, molti sono efficaci, ma negli ultimi 20 anni alcune popolazioni di vermi hanno sviluppato una resistenza ad alcuni farmaci. Per questo motivo questi devono essere usati strategicamente, in base all’età del cavallo ed al periodo dell’anno. Un protocollo antiparassitario ben impostato minimizza inoltre le possibilità di stimolare lo sviluppo di resistenza.

Per il proprietario di un singolo cavallo ed i proprietari di piccole scuderie, un approccio efficace consiste nella raccolta periodica di campioni di feci e poi nella selezione del vermifugo in base alla popolazione di vermi presente, in pratica un trattamento mirato. Campioni di feci possono essere utilizzati dopo il trattamento per verificare se il farmaco è stato realmente efficace.

Per i maneggi ed i centri di addestramento gestiti in modo intensivo, come per gli allevamenti commerciali, è necessario un approccio più strutturato.  La frequenza con cui deve essere eseguito il trattamento vermifugo dipende dalla densità dei soggetti, dalla contaminazione del pascolo e dal movimento di cavalli.

Se possedete uno o più cavalli e questi hanno accesso a paddock grandi e puliti e non quotidianamente, essi richiederanno trattamenti meno frequenti rispetto ad allevamenti  con molta movimentazione e presenza di ampi spazi esterni sfruttati a tempo pieno.

La gestione del pascolo da sola può ridurre l’incidenza di problemi dovuti ai vermi?

L’igiene del pascolo è di suprema importanza nel controllo delle parassitosi. Le feci devono essere regolarmente rimosse dal pascolo, idealmente ogni giorno ed almeno una o due volte alla settimana. I paddock non devono mai essere sovraffollati, riducendo la necessità per i cavalli di pascolare vicino alle deiezioni. I pascoli devono essere ruotati e lasciati a riposo. Una buona gestione da sola può controllare con successo le parassitosi in una popolazione stabile di cavalli, ma ciò deve essere controllato da analisi regolari di campioni fecali ed i nuovi arrivati devono sempre essere controllati ed eventualmente sverminati prima di entrare nel pascolo.

Quale è il miglior approccio in un maneggio?

 Idealmente tutti i cavalli devono seguire lo stesso programma sia in termini di obiettivo del trattamento che del dosaggio, per evitare che quelli trattati vengano reinfestati da quelli non trattati

Come devono essere trattati i cavalli se si verifica una “rottura” nel programma di controllo parassiti?

Questo può succedere se si verifica un errore nella gestione, se un trattamento non ha successo o se l’immunità di un singolo cavallo si compromette, ad esempio per una malattia di causa diversa. Si possono sviluppare i sintomi tipici (malessere, perdita di peso, colica, diarrea). I cavalli con colica associata a danni a carico dei vasi intestinali, con torsioni di sezioni del tratto intestinale, possono richiedere un intervento chirurgico. I cavalli con diarrea acuta e tossiemia possono richiedere un ricovero per la terapia intensiva

A dispetto delle nostre moderne conoscenze tecniche e della disponibilità di farmaci antielmintici efficaci, le parassitosi intestinali rimangono la causa più importante di malattia nei cavalli nel mondo. I fattori più importanti sono il sovraffollamento in pascoli di scarsa qualità e altamente contaminati, la mancata pulizia di pascoli e paddock ed un uso inadeguato di vermifughi efficienti valutato sulle analisi coprologiche . Formulate un programma specifico con il vostro veterinario.


Questo articolo è basato su materiale informativo scritto da Deidre M Carson BVSc MRCVS e Sidney W Ricketts LVO BSc BVSc DESM Dip ECEIM FRCVS. Traduzione a cura di Gianmaria Postinger (Med. Vet. libero professionista) e Paola Gulden (Med. Vet. libero professionista). Adattato, modificato ed integrato a  cura del Dr. Andrea M. Brignolo-Medico Veterinario (Med.Vet.libero professionista MD-PhD) Usato previo permesso secondo licenza. © Lifelearn Ltd, PO Box 16, Newmarket CB8 7TH, UK.

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