Le interviste di dressage.it: Leif Tornblad

di Redazione

Una laurea magistrale in scienze politiche ed economiche, il danese Leif Törnblad è Giudice di dressage da quando aveva 24 anni. Volto molto noto nelle giurie internazionali più prestigiose, ha ricevuto ‘le cinque stelle’ Fei nel 2006 e tra le sue presenze più blasonate spiccano le Olimpiadi di Pechino 2008 e Londra 2012. Con la moglie – già argento olimpico e campionessa europea e mondiale Anne Grethe Törnblad – vive a 30 km a nord di Copenaghen, in una piccola fattoria che comprende una scuderia, un maneggio coperto di 22×44 metri e un rettangolo di dressage all’esterno di 20×60 metri, adiacenti ad un piccolo bosco

Quando e come ha “incontrato” i cavalli? E perché il dressage?

«Ho cominciato a montare a cavallo quando avevo 9 anni in una normale scuola di equitazione. All’epoca mi cimentavo in tutte e tre le discipline dal dressage, al salto ostacoli e completo finché all’età di 14 anni, ho finalmente avuto il mio primo cavallo. A 18 anni invece ho potuto montare un cavallo esperto in dressage, che polarizzò la mia attenzione e la mia attività equestre sebbene mi cimentassi ancora nel salto ostacoli in gare fino a 1,25 m di altezza»

Quando è diventato giudice di dressage?

«Cominciai a giudicare quando avevo 24 anni e per un certo periodo ho combinato gare come concorrente e gare dove giudicavo»

Come si è sviluppata la sua carriera di giudice?

«A 32 anni avevo già conseguito la qualifica di giudice di Grand Prix in Danimarca e candidato giudice internazionale FEI nel 1992. Fui nominato dalla FEI nella giuria dei Campionati Europei Pony nel 1993 sebbene ancora candidato giudice (attuale 3 Stelle FEI).

Ho un bellissimo ricordo di quando fui invitato a giudicare un magnifico CDI organizzato a Villanova D’Asti!! Nel 2006 fui nominato giudice 5 Stelle (massimo livello FEI) e nel 2007 ero nella giuria dei Campionati Europei Seniors a La Mandria (Torino). Nel 2008 ho giudicato alle Olimpiadi di Hong Kong e anche alle Olimpiadi del 2012 a Londra, per poi giudicare anche i Campionati Europei Seniors in Danimarca del 2013. Ho inoltre fatto parte della giuria di circa 25 Campionati Europei Pony, Y. Riders, Juniors-U25 nonché in 6 finali di Coppa del Mondo e Campionati americani.»

Quale dovrebbe essere la relazione tra “addetti ai lavori” cioè giudici, cavalieri, trainers sponsor, media etc.?

«Ritengo che dovremmo essere tutti parte di una unica comunità e poter discutere apertamente e amichevolmente tra di noi. Mi considero un cavaliere e giudice, per così dire, della vecchia guardia, mentore del corretto lavoro e della salvaguardia dei principi basilari del Dressage classico, cercando di evitare derive commerciali e modaiole».

Ha qualche preoccupazione quando si accinge a giudicare una ripresa?

«No. Sono consapevole che sono in grado di poter giudicare qualsiasi ripresa di dressage basandomi sulla mia preparazione tecnica che ho acquisito da conoscitori di cavalli letteralmente fantastici, come Willer Hansen, Wolfgang Niggli, Eric Lette, Volker Moritz, Dieter Schüle, Mariette Whitages, Enzo Truppa  e da mia moglie Anne Grethe (Campionessa Europea e Mondiale oltre ad altre innumerevoli vittorie)».

Qualche suggerimento alla FEI per ciò che riguarda i giudici?

«Ne avrei magari tante. Ma penso soprattutto che la selezione dei giudici dovrebbe basarsi maggiormente sulle effettive capacità espresse dagli stessi sul campo gara e per questo la FEI dovrebbe ottenere un sistema di feedback con relative valutazioni, cosicché si possa contare su giudici preparati, attenti e indipendenti».

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