Le interviste di Dressage.it: Christof Umbach

di Redazione

Christof Umbach, 57 anni, banchiere, è il primo giudice a 5* del Lussemburgo. Già 3* nel 2008, 4* nel 2011 e 4* per i giovani cavalli nel 2012, Umbrach è uno dei deus ex-machina del Grand Ducal dressage center e fa parte del team che organizza il CDI a Leudelange. Dressage.it ha raccolto la sua intervista.

Dove vive?

«Vivo in Lussemburgo da circa 21 anni, ma sono cresciuto in Germania, mio paese di origine».

Come e quando ha incontrato i cavalli? E in particolare il Dressage?

«Già all’età di 4 anni ero nell’ambiente equestre perché mio padre era un cavaliere di salto e organizzatore di cacce a cavallo. Così si può dire che il “virus equestre” ha fatto subito presa su di me. Più tardi, a circa 14 anni di età, ho potuto montare il mio primo cavallo, un Hannover con discreto talento sia per salto ostacoli, completo e dressage. In seguito un cavallo che era stato addestrato da Reiner Klimke determinò definitivamente la mia vocazione per il dressage che, grazie anche a lui, divenne poi passione».

Quando è diventato giudice di Dressage?

«Sono stato nominato giudice nazionale quando avevo circa 25 anni, con esame sostenuto a Warendorf nel 1990, mentre nel 1995 superai l’esame di Giudice di Gran Prix sempre a Warendorf. La nazionalità tedesca mi ha indubbiamente favorito a ricevere molti inviti a giudicare e ciò mi ha molto aiutato nell’accumulare esperienza grazie a colleghi più esperti e al fatto di poter assistere a presentazioni ad alto livello nei vari concorsi dove ero presente».

Secondo lei quale dovrebbe essere la relazione tra i giudici e gli altri addetti ai lavori (cavalieri, istruttori, sponsor, media etc.)?

«Oltre a dover possedere solide basi di conoscenze tecniche, molto importante è anche lo scambio di opinioni e vedute tecniche tra giudici, trainers, organizzatori e Media. Ciò amplia i nostri orizzonti di conoscenze e relazioni e nel contempo si acquisisce in credibilità che deve innanzitutto basarsi su indubbie competenze tecniche».

È preoccupato quando si accinge a giudicare una ripresa di dressage?

«Fino ad oggi non ho mai patito di preoccupazioni allorché mi accingo a giudicare. Ritengo che essere in possesso di conoscenze tecniche unitamente a una sana consapevolezza delle proprie capacità sono i requisiti che un giudice deve possedere per poi poter giudicare ciò che vede in rettangolo».

I suoi hobbies?

«I cavalli sono la mia vita e ciò significa tutto per me: la mia passione, il mio lavoro e quindi, devo ammetterlo, non ci sono molti altri spazi per altri hobbies».

Qualche suggerimento alla FEI riguardo ai giudici di dressage?

«Il mio suggerimento alla FEI è quello di “supportare i propri giudici”. Io ritengo che il livello dei giudici di dressage FEI sia sicuramente meglio di quanto, talvolta, viene messo in discussione da media e opinione pubblica. Mi auguro che la FEI sia di ulteriore supporto nel valorizzare la nostra immagine».

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