Le interviste di Dressage.it: Annette Fransen-Iacobaeus

di Redazione

Annette Fransen-Iacobaeus era a Tryon, a Rio, a Budapest, a Compiegne, A Gotheborg… È dal 2001 che veste i panni del giudice Fei e dal 2013 ha raggiunto il vertice delle 5*. Apprezzata per le sue masterclass sui Giovani Cavalli, tenute anche in Nuova Zelanda, è una donna di cavalli a tutto tondo, con oltre 40 anni di esperienza in sella nell’intero arco delle discipline olimpiche: salto, completo e naturalmente dressage.

Sempre attivissima, vive sulla costa meridionale della Svezia. Dove l’abbiamo ‘informaticamente’ raggiunta per ‘raccontarla’ agli amici di Dressage.it.

Anette, quando e come ha incontrato i cavalli? E come mai, alla fine, proprio il dressage?

«Il mio incontro “serio” con i cavalli è avvenuto quando, all’età di 7 anni ho incominciato a saltare (più tardi fino a 1,50 mt) e a cimentarmi nel completo (fino a M- level 2). Poi addirittura nelle corse e infine nel dressage fino a livello Grand Prix. All’età di 25 anni mi sono dedicata esclusivamente al dressage. Tutto è nato a causa di un incidente alle mie ginocchia mentre sciavo. Ho capito che dopo l’infortunio non potevo più essere competitiva nel salto e così… Ho scoperto che dedicarsi al dressage era molto piacevole e interessante. In quel momento ebbi la fortuna di poter contare su un cavallo veramente idoneo allo scopo».

Quando è diventata giudice di dressage?

«Ho iniziato la mia carriera di giudice nel 1993 a livello nazionale e nel 2001 quale giudice internazionale FEI. La mia carriera di giudice di dressage è stata piuttosto veloce. Nel 1995 ero già giudice nazionale a livello Grand Prix. Ciò fu principalmente dovuto alla mia riconosciuta esperienza come amazzone di dressage».

Secondo lei Anette, quale dovrebbe essere il rapporto tra il giudice e gli altri protagonisti della disciplina come cavalieri, trainer, sponsor e media?

«Sono convinta assertrice di una stretta collaborazione con gli altri giudici, cavalieri, trainers etc. Mi sono molto impegnata in Svezia per questo».

C’è qualcosa che la preoccupa prima di entrare in cabina?

«No, non ho particolari preoccupazioni prima di giudicare una ripresa di dressage. Mi sento abbastanza sicura. Naturalmente tutti possono commettere errori… È importante però che questi restino in numero limitato».

Anette, può raccontarci qualcosa sui suoi hobby?

«I miei hobby sono sempre con i cavalli, lunghe passeggiate con i nostri cani, cucinare e incontrare amici per cena e altre occasioni».

Ha qualche suggerimento per la Fei in merito ai giudici?

«Ritengo che il Sistema Formativo FEI che viene aggiornato e migliorato costantemente sia un ottimo mezzo di aggiornamento e formazione per i giudici in attività. Così come per coloro che si stanno preparando a questo compito. A livello nazionale mi interesso attivamente per identificare e promuovere giudici nazionali, per favorire il loro sviluppo formativo e per aiutarli a raggiungere livelli più alti».

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