Charlotte Dujardin: da groom a oro olimpico come in una favola

di Liana Ayres
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Charlotte Dujardin a soli 36 anni è già stata inserita nella lista degli ‘equestri’ più popolari. Nel 2013 è stata insignita del titolo di Officer of the Order of the British Empire. Nel 2014 è stata votata donna sportiva dell’anno per il Sunday Times e per Sky. Nel 2017 il titolo è stato di Commander of the Order of the British Empire.

E chi l’avrebbe detto… All’inizio, quando cominciò a farsi notare in rettangolo con Valegro, si sarebbe potuto pensare a uno di quei fenomeni, per quanto altissimi, in cui il cavaliere ‘non sopravvive’ al binomio. E invece Charlotte Dujardin, dopo tante medaglie, dopo Valegro, continua a tenere salda la sua posizione nell’olimpo dei rettangoli planetari. E aggiungere un po’ di pepe a una disciplina che troppo a lungo ha parlato prevalentemente tedesco.

Non che lei non lo parli… Ma quella Union Jack, quella bandiera in più che porta nelle premiazioni più prestigiose è probabilmente ciò che la rende tanto amata.

Carta d’identità

Charlotte Dujardin nasce a Enfield il 13 luglio 1985 e cresce a Leighton Buzzard dove frequenta la Vandyke Upper School. La sua è una normalissima famiglia britannica e la piccola Charlotte inizia a montare a due anni, quando riporta in scuderia il pony della sorella maggiore. A tre anni è seconda in una competizione di salto ostacoli nel pony club che frequenta. L’incontro con il rettangolo avviene a 13 anni, in un momento in cui sta ancora cercando di capire se preferisce immaginare un futuro da joquette o da dressagista. Lascia la scuola a 16 anni e, da quel momento in poi, i cavalli diventano la sua vita a tempo pieno.

Il primo cavallo

Uno sport costoso mal si concilia con dei ‘mezzi’ normali di una normale famiglia e Charlotte deve attendere fino al 2007 per potersi comprare il primo cavallo da Grand Prix. Si chiama Fernandez ed è la chiave d’accesso all’attività agonistica di un certo livello.

Il cavallo rimane sotto la sella di Charlotte – che lavora come riding-groom da Carl Hester – fino al 2011, quando lo vende. Lei non lo sa, ma sta per arrivare l’incontro della vita.

E sarà proprio Carl a promuoverlo.

Nella scuderia del Glouchestershire del blasonato cavaliere britannico arriva dall’Olanda un cavallo giovane, un castrone. Si chiama Valegro.

Charlotte e Valegro, binomio iconico in rettangolo

In realtà è un cavallo che Hester avrebbe dovuto montare ma che quando vede al lavoro con la sua groom non gli lascia alcun dubbio: è binomio.

Di lì a qualche mese Charlotte, come in una favola, è in rettangolo al Campionato d’Europa di Rotterdam dove contribuisce attivamente all’oro di squadra.

Valegro e Charlotte di lì in poi faranno coppia fissa, sotto l’attenta ed esperta supervisione di Carl Hester.

Londra 2012

Con le Olimpiadi di ‘casa’, Charlotte e Valegro scrivono una pagina della storia del dressage che, tanto per cambiare, non è in tedesco. In una Kür che, nella sua complessità tecnica, strizza l’occhio anche a un concetto più ‘popolare’ del dressage, Charlotte inserisce perfino i rintocchi del Big Ben: un simbolo identitario. E il pubblico le tributa un calore che raramente era stato accordato alla più tecnica tra le discipline equestri.

Scoppia la ‘Valegromania’. La leggenda della ragazza che da groom diventa amazzone olimpica fa il giro del mondo. Una brava e dedicata atleta che ha impiegato solo due anni dal suo esordio in Gp fino all’oro olimpico… Un modello da imitare per tanti.

I risultati

Con Valegro, Charlotte è oro individuale e a squadre alle Olimpiadi di Londra e oro e argento a Rio. Con Gio, a Tokyo 2020, è terza individuale.

Parliamo di Weg. In quelli di Caen, sempre con Valegro, incassa solo ori (tutti quelli disponibili) e un argento a squadre.

A Tryon invece, con la femmina Mount Saint John è terza a squadre e bronzo individuale.

Dujardin in versione Mount St John a Olympia nel 2019 © FEI/Jon Stroud

In Coppa del Mondo, tanto a Lione nel 2014 quanto a Las Vegas nel 2015 è prima.

Impressionante infine la serie dei podi continentali. Nel 2011, all’esordio, è oro a squadre. Nel 2013, a Herning è doppio oro individuale e bronzo a squadre. Nel 2015 ad Aachen ancora doppio oro e argento a squadre. Nel 2021, ad Hagen è doppio bronzo individuale e argento a squadre

La rivoluzione di Charlotte

Quando Charlotte Dujardin ha fatto il proprio ingresso nel mondo del top sport, i rettangoli del mondo stavano dibattendo da tempo tra luci e ombre dello stile tedesco e di quello olandese. E il dibattito stava agitando venti piuttosto sterili e poco favorevoli sulla disciplina. Poi è arrivata lei. E le spigolosità si sono arrotondate nelle armonie di un giardino inglese, spontaneo, apparentemente meno rigoroso. Ma grandemente efficace.

Al di là della tecnica e dei risultati, agli occhi dei meno esperti, questo è stato sicuramente il valore aggiunto di questa amazzone che è stata e continua a essere una formidabile ambasciatrice dei migliori rettangoli.

Best seller in Uk

La storia della vita di Charlotte Dujardin ha tanti spunti che potrebbero essere perfetti per un film. E che di sicuro lo sono stati per un libro, The Girl on the Dancing Horse, che è stato uno dei best seller del Sunday Times.

Il libro sulla storia di Charlotte Dukardin, disponibile sulle principali piattaforme di ecommerce

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