«Dobbiamo partecipare di più ai processi decisionali»… parola di presidente

di Redazione

Per gli amici di Dressage.it, ecco la traduzione del messaggio di inizio anno del presidente dell’International Dressage Officials Club. Hans-Christian Matthiesen nel suo breve scritto ha evidenziato dei punti di estremo interesse per affinare l’incisività dell’apporto che ogni official può portare al mondo del dressage


Cari membri e Official, colleghi e amici

Innanzi tutto auguro a tutti il meglio per questo nuovo 2022.

Con il Covid che ancora imperversa nel mondo, vorrei porgere i miei migliori auguri a tutti coloro che ne sono stati affetti.

Possiamo essere fieri del fatto che, dal momento in cui questa pandemia ha imposto al mondo un (half)alt nel 2020 e ci ha costretto a mettere delle distanze tra le famiglie, gli amici e tra di noi, il lavoro che abbiamo svolto ha aiutato le persone a rimanere connessi e, spero, abbia alleggerito i momenti più difficili.

Inutile dire che anche il 2021 è stato un anno significativamente turbato dal Covid-19. Questa pandemia si è diffusa in tutto il mondo in un battito di ciglia e sta ancora attanagliando molti paesi e regioni. Molte persone nel mondo ne sono in qualche misura colpite, incluse anche le restrizioni per i viaggi di tutti gli official e le limitazioni sulle attività sportive.

L’anno scorso, per prevenire la diffusione del Covid-19, hanno preso piede nuovi schemi di comportamento e tra questi i seminari online. Le tecnologie oggi a disposizione hanno drasticamente cambiato il nostro modo di guardare alla formazione e al modo di lavorare in questa fase di crisi. E ciò ha riguardato anche significativi cambiamenti nel nostro dressage.

Ingmar de Vos (Presidente fei), ha sottolineato nel suo discorso all’Assemblea generale che “dibattito e confronto sono la chiave per uno sport sano e proteso in avanti. Questo è ciò che rende la nostra Fei forte, il motivo per cui la Fei gode di alta considerazione in una prospettiva di governance. Abbiamo standard molto alti in merito a come desideriamo che lo sport sia gestito e tutti i processi che sottendono ai nostri processi decisionali sono affidabili”. Io credo che su ciò, tutti siamo d’accordo. Ciò nonostante, desidero evidenziare il format e i problemi che accompagnano questo processo decisionale. Del resto visto con preoccupazione anche da altri club stakeholders.

In realtà, lo sport e il suo livello differiscono in maniera piuttosto significativa nel mondo. Sì, la gran parte dello sport si concentra nell’Europa Ovest. Ma ciò significa che la maggior parte delle decisioni debba essere presa in questo ordine (più attività=più responsabilità=più voti)? Negli ultimi anni, Eef ha dimostrato di essere un forte gruppo di interesse. Non c’è dubbio che le decisioni vadano prese laddove vi sia competenza – il che funziona per i Paesi, ma anche per i club stakeholders. “Dibattito e confronto” vanno bene, ma non sono sempre abbastanza. Come club di riferimento, dobbiamo prendere maggiormente parte ai processi decisionali e sentire che le nostre segnalazioni e osservazioni sono prese sul serio. Dopo tutto, siamo gli esperti e rappresentiamo tutti gli official. Gli official sono spesso molto ben organizzati e integrati in molti aspetti dello sport in seno alle proprie federazioni nazionali. Questo è il motivo per cui dovremmo essere più direttamente coinvolti nel processo e non solo in fase di consultazione. È solo insieme, la Fei e i club di riferimento, che potremo solcare i mari dello sport in una direzione positiva. Il benessere dei cavalli e la formazione sono aspetti fondamentali e lo sviluppo di un sistema organizzativo più efficiente e semplificato sarà ancora più importante per il futuro.

Come già il Dressage Technical Committee aveva evidenziato alla Fei General Assembly, il 2021 è stato un anno difficile in considerazione del Covid e dello scoppio dell’Equine Herper Virus. Molte gare sono state cancellate e altre sono state di gestione assai complicata.

Fortunatamente, le Olimpiadi di Tokyo si sono disputate. Visto sotto il profilo organizzativo, è stato un’enorme scommessa, ma il team di Tokyo ha fatto un lavoro straordinario e ha garantito le migliori condizioni possibili per i cavalli e gli atleti. Il livello del dressage è stato eccelso così come l’operato degli official.

Il nuovo format olimpico è stato eccitante così come pure le discussioni su quello per i prossimi Giochi di Parigi. Molte discussioni e pareri sono stati messi sul tavolo, alcuni in nome del benessere del cavallo, che non è sempre opportuno o calzante. Spero che il feedback dei club di riferimento sarà preso in considerazione quando si arriverà a prendere ulteriori decisioni. Il nuovo formato necessita ulteriori cesellature. Non solo per i Giochi Olimpici, ma anche per i grandi Campionati come i prossimi World Championship con il suo gran numero di partecipanti.

Un relativamente giovane nuovo gruppo – Jag (Judges Advisory Group) è stato implementato aggiungendo un numero di esperti al già esistente Jsp (Judges Supervisory Panel). Il Jag è uno strumento importante per il Dtc (Dressage Technical Committee) e per il quartier generale della Fei che può consultarlo e farsi supportare. Ma è altrettanto importante che lo ascoltino e accettino le opinioni del Jag, altrimenti ma misura diventa inutile.

Oggi, i giudici di dressage stanno ancora aspettando l’uscita del lavoro del “Code of Points/CoP” ora “Key Observations & Scores/KOS”. Con l’aiuto del gruppo di lavoro, Jag/Jsp e i gruppi di riferimento, oggi abbiamo un documento piuttosto corposo che necessita ulteriore lavoro e ulteriori feedback dai giurdici livello 4 (i vecchi 5*).

Le aspettative da chi ci guarda da fuori sono alte ma noi, come giudici, dobbiamo vedere il “KOS” (CoP) nella vita reale, così da implementare e lavorare con esso. Non vi è dubbio che il Code of Points sia già uno strumento utile nella formazione e si combini bene con le già esistenti linee guida e handbook. Abbiamo la speranza che il futuro ci porti anche una revisione dell’handbook e un video handbook.

In quasi tutte le parti del mondo, molte federazioni hanno combattuto per mantenere un alto livello di attività nel 2021. Nonostante le difficoltà, molte federazioni sono riuscite a organizzare gare e campionati in contesti differenti e adattati alle circostanze. Ci sono stati luoghi in cui hanno perfino potuto compiere passi in avanti. Risalta il primo cdi organizzato in India a Bangalore a ottobre, a dispetto di tutte le difficoltà. Sono seguiti altri due Cdi nel 2021 che hanno formato una serie di cinque che culminerà nel marzo 2022. La Federazione nazionale Indiana sta utilizzando queste competizioni internazionali per selezionare il proprio team per gli Asian Games di Hangzhou, in Cina, a settembre di quest’anno. Gli official erano del luogo.

Nel resto del mondo si è registrata una tendenza altrettanto positiva. Sono stati organizzati più cdi rispetto al 2020. In realtà più del doppio. Nel Girone Eastern Europe da 53 eventi nel 2020 si è passati a 103 nel 2021 (prima del Covid, nel 2019: 139 eventi). La stessa tendenza nel girone Western Europe. Nel nord America, la Us è riuscita ad avere un numero quasi normale di Cdi, anche se la maggior parte in assenza di pubblico. In Canada sono ancora vigenti molte restrizioni ed è stato possibile organizzare solo 2* Cdi solo con official canadesi. L’America Latina è riuscita a organizzare solo pochi Cdi e competizioni con pochi paesi partecipanti e principalmente official nazionali.

Per quanto riguarda il dipartimento degli steward, abbiamo lavorato sodo per mantenere il livello delle attività formative. Molti meeting in presenza così come quelli online hanno avuto luogo. Più steward di livello 2 sono stati chief steward a Cdi negli States ma gli steward Us non sono invitati a officiare in Europa.

La vita continua, anche durante una pandemia, e l’inizio di un nuovo anno è il momento ideale per riflettere su quello appena passato. Vorrei tributare a tutti voi la mia ‘standing ovation’ attraverso mail per tutto ciò che voi e i vostri colleghi avete realizzato nell’ultimo anno.

Congratulazioni anche a tutti i nostri nuovi colleghi, che hanno lavorato sodo per entrare nel sistema formativo. Può sembrare difficile e duro entrare nel sistema con l’esperienza richiesta, sit-ins e shadow judging, ma il livello all’ultimo esame a Le Mans, in Francia, è stato molto alto e promettente per il futuro. È importante dare a tutti i nuovi candidati le migliori opportunità per potersi sviluppare nel nostro sistema di formazione e mantenerlo equo per tutte le parti.

Anche a me manca l’energia che arriva dall’essere a seguire una gara con un gruppo di colleghi. Mi manca l’opportunità di condividere con loro e imparare gli uni dagli altri. La verità è che ci vorrà probabilmente un po’ più di tempo prima che ciò sia di nuovo possibile. In ogni caso, tutti noi abbiamo dimostrato ciò che possiamo fare quando lavoriamo e pensiamo come una squadra, anche quando non possiamo essere fisicamente vicini.

Quindi desidero ringraziarvi tutti per il lavoro e l’impegno che avete mostrato nell’ultimo anno. La nostra forza coesa è ciò che fa grande il nostro sport.

Non esitate a contattarmi o a contattare i vostri rappresentanti nazionali se avete qualche preoccupazione, problema o idea che ritenete importante per lo sport e per il futuro del dressage.

Grazie a Daniel Göhlen e al suo team BHO per recepire sempre le idee più bizzarre e le sfide con il nostro sistema di formazione online.

Grazie colleghi, membri del board dell’Idoc e grazie Olivier Smeets per tenermi sempre aggiornato. Senza di te non ci sarebbe Idoc.

La mia risoluzione per il nuovo anno è essere più ottimista tenendo sempre il mio bicchiere… mezzo pieno! Cheers!

Ti potrebbe anche interessare...

Lascia un commento