Figlia di una cultura equestre mitteleuropea a tutto tondo, Valentina Remold ha 23 anni e vive a Mogliano Veneto (TV). Monta al Club Ippico Condulmer dove Laura Conz si reca per seguirla. La sua passione per l’equitazione e in particolare per il dressage possono essere definiti un ‘affare di famiglia’…
«…Una passione di famiglia che mi è stata tramandata fin da quando ero piccola. Sono cresciuta tra i cavalli da dressage nel maneggio dei miei nonni in Austria e grazie a mia mamma, anche lei amazzone, il dressage è diventata la mia più grande passione».
Chi è stato il suo primo istruttore?
«Paolo Scarpa».
Chi è il suo cavaliere/amazzone preferito e per quali ragioni
«Isabell Werth è la mia amazzone preferita da sempre. La ammiro tanto per la sua determinazione e la precisione con cui monta ogni gara».
Il cavallo che sognerebbe avere in scuderia?
«Bohemian Rhapsody di Cathrine Dufour».
Parlando dei suoi risultati, ci può riassumere la sua carriera agonistica con i risultati più importanti?
«Ho preso parte a 9 Campionati europei e sono entrata nella top ten al Campionato europeo del 2014 a Millstreet e del 2016 a Valencia. Sono stata campionessa italiana pony, junior e young rider».
Qual è la sua principale preoccupazione quando entra in rettangolo?
«Cercare di fare meglio dell’ultima gara. Aiutare il cavallo il più possibile stando seduta correttamente in sella e dando gli aiuti corretti in armonia con il cavallo».
Quali sono i suoi cavalli e quali sono le loro caratteristiche? Qual è il suo cavallo di punta? Ha un soprannome di scuderia?
«Fräulein Auguste MJ detta Signorina o puzzetta è la mia cavalla da ottobre 2020. Auguste è saura, ha 15 anni ed è molto sensibile e talentuosa. Auguste è permalosa, non ti regala nulla se non glielo chiedi in modo preciso e paziente. Ma quando ha capito che cosa le chiedi, non sbaglia più. Inoltre è la cavalla più affettuosa e dolce che io abbia mai avuto. Mi ritengo molto fortunata ad averla nella mia vita».
Qual è l’aspetto del dressage, come disciplina, che le piace di più e quale di meno?
«Mi piace: Il rapporto unico che si crea tra cavallo e cavaliere. Non mi piace: è difficile essere tra i migliori restando ad allenarsi e gareggiare principalmente in Italia».
Un pensiero su cosa potrebbe suggerire alla Fise per migliorare la disciplina…
«Organizzare degli stage con istruttori stranieri per avere un punto di vista diverso».