A tu per tu con Serena Grandin

di Redazione

“Dovete diventare una sola mente, un solo corpo” dice Ray Hunt, e l’idea di riunione mentale emozionale e fisica, secondo Serena Grandin è la più alta forma di arte in equitazione.

Parere condivisibile ma… chi è Serena Grandin? Dressage.it fa la sua conoscenza. E scopre che oltre alla citazione di Ray Hunt ci sono moltissimi altri principi molto condivisibili in quello che ci racconta.

«Sono un istruttore Parelli certificato e dal 2014 mi occupo proprio di aiutare cavalli e cavalieri a vivere la loro vita e carriera eliminando molte incomprensioni e cercando di risolvere situazioni problematiche che compromettono il successo del binomio. Un team di successo batte con un solo cuore, ma purtroppo la nostra natura, completamente diversa da quella dei cavalli, spesso ci mette in difficoltà con loro. Io dico sempre che amarli significa conoscerli e rispettarli, e con questo intendo proprio conoscere e rispettare la loro natura, che è completamente diversa dalla nostra.

Il metodo Parelli è studiato per le persone, in quanto serve prima di tutto conoscere l’animale con cui vogliamo interagire, conoscere il modo più efficace per farlo, e poi serve essere allenati dal punto di vista mentale, emozionale e fisico.

L’Horsemanship non è una tecnica ma un atteggiamento, come dice Mark Rashid, è l’arte di padroneggiare i nostri movimenti, pensieri, emozioni e comportamenti e non il cavallo.

Grazie al programma Parelli, attraverso corsi, lezioni e materiale didattico, si può fare un lavoro su noi stessi che ci permette di diventare quel tipo di persona che i cavalli rispettano e di cui hanno fiducia.

Questo dovrebbe essere valido per i cavalieri e per tutte le figure professionali che ruotano intorno a questi animali ed una base comune ad ogni disciplina sportiva.

Oltre ad occuparmi di insegnare alle persone questo percorso di crescita lavoro con molti professionisti, per esempio nel settore del Dressage ho una bellissima collaborazione che dura ormai da anni con Valentina Truppa ed il suo team. Lo scopo è portare il mio lavoro, la mia esperienza e professionalità, nella risoluzione di problematiche (in generale incontro molti cavalli che prendono “cattive abitudini” già solo per una gestione da terra non adeguata, e questo magari si manifesta in modo eclatante con problemi importanti da terra e o da sella in situazioni ben precise, come il caricamento in van, il salire in sella, il non entrare in giostra, nei corridoi, il rifiutarsi di saltare o attraversare ostacoli naturali o artificiali, il non rispondere o il reagire agli aiuti, il mettere in atto delle vere e proprie difese, etc.), nell’approccio coi i giovani cavalli (dagli incapezzamenti in allevamento alla doma), o anche solo per mantenere un buon allenamento mentale ed emozionale dei cavalli che si rifà alla predisposizione di lavorare con maggiore prestazione fisica.

Il risultato sportivo è solo la punta dell’iceberg e non è dovuto alla sola preparazione atletica, ma è strettamente collegato anche ad una gestione globale del cavallo, che attualmente ottiene sempre più riscontro, e in questo sono contenta di poter dare il mio contributo a tutti i professionisti e appassionati che si rivolgono a me».

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