A tu per tu con: Edoardo Zara

di Redazione
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Rocca Grimalda, in provincia di Alessandria è il luogo in cui questo talentuoso quindicenne vive con la sua famiglia. Stiamo parlando di Edoardo Zara. Dressage.it ha rivolto qualche domanda per conoscerlo meglio e… farlo conoscere.

Dove monta e chi la segue?

«Monto alla Scuderia San Giacomo Asd, la scuderia di famiglia. La mia istruttrice è Paola Lerma, mia mamma, e il mio tecnico supervisore è Valentina Truppa, tecnico Fise pony».

Ci può raccontare come e perché l’equitazione è entrata nella sua vita?

«Sono nato in mezzo ai cavalli in una famiglia di amanti degli animali e di appassionati di cavalli».

Perché il dressage?

«Mia mamma è istruttore di dressage e la nostra scuderia si occupa di questa disciplina in modo esclusivo, è stato naturale appassionarmi».

Edoardo, chi è stato il suo primo istruttore?

«Sempre lei, Paola Lerma, mia mamma».

Chi è il suo cavaliere/amazzone preferito e per quali ragioni – E il cavallo?

«Valentina Truppa. La conosco da anni ormai, la ammiro e credo anche che abbiamo un po’ lo stesso carattere in sella. Amiamo vincere! Se devo scegliere il cavallo preferito direi Il suo Eremo. Perché l’ho conosciuto da puledrino quando ancora era in allevamento al Castegno, i cui proprietari sono amici di famiglia. E ho poi assistito alla sua carriera internazionale».

Il cavallo che sognerebbe avere in scuderia?

«Ranieri, credo sia il mio genere, fine, leggero, elegante e con il giusto gas».

Parlando dei suoi risultati, ci può riassumere la sua carriera agonistica con i risultati più importanti?

«Monto da quando avevo 4 anni e da allora ogni anno (per 7 anni consecutivi), in ambito nazionale ho vinto i campionati regionali nelle diverse categorie. Sono stato campione italiano livello F tecnico e Freestyle e sono andato a medaglia negli ultimi due campionati italiani tecnici e freestyle. Indubbiamente la mia più grande soddisfazione è stata la vittoria al CDI Le Lame dell’aprile 2021 e la partecipazione in squadra agli Europei Pony 2020 e 2021».

Qual è la sua principale preoccupazione, se ne ha, quando entra in rettangolo?

«Sono un tipo abbastanza freddo dal punto di vista dell’ansia. Se qualcosa non va secondo i piani dicono mi venga una ruga in mezzo alla fronte e a testa bassa vado a caccia di punti nelle figure successive».

Quali sono i suoi cavalli e quali sono le loro caratteristiche?

«Monto il mio pony FS Coco Jambo, un tedesco di 14 anni, buckskin, che ha una carriera internazionale di tutto rispetto, inclusa una medaglia europea per l’Olanda. Ha 3 belle andature tra cui spicca senza dubbio il galoppo, è un perfetto compagno di rettangolo e come è sempre accaduto con tutti i miei pony anche lui è come se fosse il mio migliore amico, con cui a volte si discute, ma sempre si fa squadra. Poi monto il cavallo di mamma, Franco di Reina DE, un Hannover di 11 anni, morello, con un carattere davvero eccezionale, belle andature e super facile fino a livello PSG con il quale spero di debuttare in CDN Junior nel 2022. Ho inoltre alcuni altri cavalli qualitativi in lavoro in scuderia».

Qual è il suo cavallo di punta? Ha un soprannome di scuderia?

«Il cavallo di punta è indubbiamente il mio pony FS Coco Jambo, per gli amici Cochino».

Qual è l’aspetto del dressage, come disciplina, che le piace di più e quale di meno?

«Del dressage mi piacciono la metodicità, la ricerca della perfezione negli esercizi attraverso l’allenamento quotidiano e progressivo, mi piace vedere i miglioramenti, anche piccoli, del binomio e la sintonia che si crea con il cavallo. Meno mi piace il fatto che, come tutte le categorie a giudizio, spesso si è soggetti a giudizi non omogenei».

Cosa suggerirebbe ai responsabili FISE per migliorare la disciplina?

«Io sono sinceramente felice di quello che la Federazione ha fatto e sta facendo in questi anni per la disciplina. Ho avuto spesso occasione di partecipare a stage con tecnici di altissimo livello proprio organizzati da Fise e totalmente gratuiti per noi cavalieri. Non ultimo il fatto che sia stata scelta Valentina Truppa quale tecnico pony. Mi piacerebbe che ci fosse un’ulteriore attenzione rivolta proprio alla formazione e aggiornamento dei giudici per consentire una maggiore uniformità di giudizio».

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